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DISFUNZIONI DEL PAVIMENTO PELVICO
Una recente Consensus Conference dello lnternotionol Continece Society (B. Messelink et al. Neurourology ond Urodynamics 24:374380. 2005) ha classificato il comportamento del pavimento pelvico in 4 grandi categorie sulla base delle quali vengono riconosciuti specifici disturbi e viene impostato il loro trattamento. (Fig. 3).
Molti sono i fattori di rischio (Fig. 4 - Bernasconi 2002) che determinano indebolimenti o irrigidimenti di questa muscolatura e portano a numerose disfunzioni che provocano anche gravi alterazioni della qualità della vita.
Primi fra tutti i traumi conseguenti a parti difficili possono provocare lacerazioni o allungamenti sia delle componenti muscolari che fasciali e tendinee, comportando un progressivo cedimento di questa struttura che si traduce nello discesa verso il bosso e verso l'esterno di tutti gli organi pelvici (prolassi). Questa evenienza può essere facilitata anche da sforzi fisici (lavorativi, del tempo libero, da impropria attività ginnico-sportiva), dalla stitichezza cronica, dall'obesità o ma anche dall'uso costante di tacchi alti, da alterate posture della colonna vertebrale sul bacino o da lassità (debolezza) connettivali costituzionali. Come una cascata, inizia un processo di discesa e di disarmonia della regione che peggiora ulteriormente con il fisiologico processo di invecchiamento e nelle donne con la menopausa portando, nei cosi più gravi, al perineo discendente, ai prolassi degli organi pelvici, alla incontinenza urinaria e fecale, o disfunzioni sessuali e infine, per fortuna raramente, al dolore pelvico cronico (Disfunzioni da pavimento pelvico ipoattivo).
In questi ultimi anni, a causa dello stress quotidiano e dell'errato stile di vita, si ha un incremento della contrazione muscolare che provoca un maggior numero di disfunzioni da pavimento pelvico iperattivo che consistono nel mancato rilasciamento e conseguente difficoltà ad espellere urina (minzione ostruita) e feci (defecazione ostruita o defecazione dissinergica), tanto che la persona che ne è affetta deve spingere a lungo sia per urinare che per evacuare, traendo la sensazione di insoddisfazione e di incompletezza dell'atto.
Anche le infezioni vaginali ricorrenti (candidosi, vaginosi, HPV) possono dare ipertono con vulvodinia (dolore vulvare) e difficoltà all'espletamento di una normale attività sessuale (dispareunia) anche in giovani donne. Fino a questo punto potrebbe sembrare che le problematiche siano femminili, in realtà sempre più uomini si rivolgono agli specialisti per la presenza di dolori pelvici cronici (spesso prostatiti croniche abatteriche) che si traducono in dolore al coito, e in vere e proprie mialgie tensive del pavimento pelvico con varie irradiazioni.
Infine con il progresso della chirurgia radicale dei tumori del retto e della prostata possono risultare deficit sfinteriali con incontinenza fecale e urinaria. Ma nessuna paura! E' possibile contrastare tutte queste evenienze riconoscendo precocemente la presenza di questi fattori e dei sintomi correlati (Scopri se hai dei sintomi da disfunzione del pavimento pelvico: Questionario). Attuando una semplice visita funzionale del pavimento pelvico si potrà in seguito stabilire un programma personalizzato di riabilitazione.
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